Migranti e vasi comunicanti

2023-03-16 17:30:02 By : Mr. sam cheung

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Dott. Enrico Gambacorta già dirigente di Stato

Una riflessione sull'immigrazione e l'invito ad affrontarla con saggezza ponderando soluzioni intelligenti e umane.

I migranti sono quei popoli che si muovono da un paese ad un altro per motivi vari. Voglia di cambiare per la incomodità stanziale, voglia di conoscere nuovi luoghi, voglia di una vita migliore, aspirazioni diverse. Sono migrazioni dello Homo Sapiens che risalgono alla preistoria.

Migrazioni che noi stessi abbiamo vissute e conosciute e che tuttora persistono ed aumenteranno per l'effetto dell'attrito causato dalla conoscenza delle diverse condizioni socio economiche tra i vari popoli della terra. Gli attuali mezzi di comunicazione, come il cellulare la televisione, a disposizione di tutti hanno messo in risalto due tipi di società: quella dei mondo gaudente e del bel vivere e quella dei sofferenti che aspira ad un dollaro per la sopravvivenza, che vuole scappare dalle guerre e da situazioni non più sopportabili.

Queste diverse situazioni generano attriti sempre più stridenti.

Siamo di fronte a due fasce di società: quella dei ricchi e quella dei poveri. Questa ultima, in base al principio dei vasi comunicanti, cercherà sempre di uguagliare i ricchi. La tendenza è naturale, giusta ed umana. Questa forte aspirazione dal basso verso l'alto va gestita con il tornaconto di entrambi le parti.

Si tratta, però, di una situazione che va affrontata non certo con la creazione di un blocco navale come è stato ventilato cercando, eventualmente, un ammiraglio tipo Nelson che sconfisse a Trafalgar la "invencible armada" spagnola. Neppure invitando, con un imperativo categorico, i migranti a soffrire e morire nei loro Paesi, evocando, in un certo modo, l'Impero Romano che con Marco Porcio Catone strillava:"Carthago delenda est" (Cartagine bisogna distruggerla). Spero, pertanto, che qualcuno ascolti e voglia, con competenza, ottemperare alla legge dei vasi comunicanti che non vuol dire integrare tutti i diseredati nei cosiddetti paesi del ben godi. Il tutto per il bene e la pace comune. Ringrazio per la ospitalità e La saluto cordialmente.

Tribunale di Pescara al n. 10