Borse oggi in diretta | Ftse Mib chiude a -4,6%, in netto calo le banche. Meloni: massima attenzione sui mercati. Spread a 198 punti - MilanoFinanza News

2023-03-16 17:42:53 By : Ms. Anna Chen

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L’incertezza bancaria pesa sui listini del Vecchio Continente che, dopo il rimbalzo della vigilia, terminano la seduta di mercoledì 15 in profondo rosso. Milano perde il 4,6% a 25.566 punti, Londra il 3,8%, Parigi il 3,6% e Francoforte il 3,3%. Lo spread Btp/Bund vola a 198 punti base dopo l’allarme lanciato dalla premier Giorgia Meloni: «Le recenti dinamiche dei mercati bancari e finanziari, disegnano uno scenario che da parte del governo merita la massima attenzione».

Intanto a Zurigo Credit Suisse crolla del 24% a 1,7 euro. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, il gruppo svizzero si sarebbe appellato alla banca centrale per ricevere un pubblico segnale di sostegno per calmare i mercati. Repentino l’intervento della Bce, che avrebbe chiesto agli istituti dell’Eurozona di rivelare le esposizioni verso l’istituto svizzero. Gli analisti ormai sono concordi sul fatto che domani la Banca centrale europea alzerà i tassi di interesse di 25 punti base e non di 50 come previsto.

Appesantite dal crollo di Credit Suisse, a Piazza Affari scendono soprattutto le banche: Banco Bpm -7,13%, Bper -7,23%, Mediobanca -5,61%, Intesa Sanpaolo -6,85%, Unicredit -9,06%. Tra le altre blue chip, male anche Saipem (-9,88%), Tenaris (-8,95%), Finecobank (-7,63%) e Leonardo (-6,82%). In controtendenza Erg (+0,23%) dopo i conti e il piano industriale che hanno ricevuto il plauso degli analisti. In luce pure Campari (+0,52%) e Terna (+0,38%). In rosso nel resto del listino Saras (-2,15%) nonostante i dati in forte miglioramento. Dopo solo quattro mesi Matteo Codazzi si dimette dal ruolo di amministratore delegato. Denaro infine su Marr (+6,88%) su cui Banca Akros ha alzato la raccomandazione a buy da accumulate.

Il Ftse Mib accelera al ribasso negli ultimi scambi, dopo che la premier Giorgia Meloni ha richiamato il governo alla massima attenzione sui mercati finanziari. «Le recenti dinamiche dei mercati bancari e finanziari, disegnano uno scenario che da parte del governo merita la massima attenzione», afferma la premier in un incontro con la stampa alla Camera. Alle 17:15 Milano perde il 4,41% a 25.612 punti, Londra il 3,69%, Parigi il 3,47% e Francoforte il 3,14%.

«Ovviamente, la complessità della situazione richiede approfondimenti, però credo che sia necessario partire dalle emergenze, come la necessità di approfondire quei casi nei quali norme discutibili potrebbero aver finito per favorire improprie rendite di posizione», aggiunge Meloni. A Piazza Affari le banche scivolano in fondo al listino, con lo spread Btp/Bund che sale a 197 punti base.

Alle 16 Milano si conferma la peggiore piazza d’Europa. Il Ftse Mib scivola del 3,9% a 25.752 affossato da Saipem, Tenaris e le banche. A seguire perdono terreno anche il Cac 40 francese (-3,05%), il Ftse 100 britannico (-3%) e il Dax tedesco (-2,7%). Sul fronte delle materie prime, i futures sul petrolio frenano di circa il 5% a 68 dollari al barile il Wti e 74 il Brent, mentre dagli Stati Uniti arriva la notizia che le scorte settimanali di greggio sono risultate pari a 480,063 milioni di barili, in rialzo di 1,55 milioni rispetto ai sette giorni precedenti. Il consenso si aspettava un rialzo di appena 100 mila barili. Anche il gas cede l’1,9% passando di mano intorno ai 43 euro al megawattora.

Aumenta la pressione sulle piazze europee in scia all’apertura in profondo rosso di Wall Street. Dopo una vigilia in rialzo, grazie al calo dell’inflazione, i listini d’oltreoceano oggi scivolano di almeno l’1%. Intanto, alle 14:45 in Europa, Milano perde il 3,5% a 25.856 punti, Parigi il 3%, Londra il 2,7% e Francoforte il 2,4%.

A pesare sui mercati azionari mondiali sono le preoccupazioni per una potenziale crisi bancaria innescata dal fallimento di Silicon Valley Bank la scorsa settimana. Nel Vecchio continente Credit S  uisse continua a perdere terreno (-27% a Zurigo) dopo che il suo azionista, la Saudi National Bank, ha escluso di voler partecipare a eventuali ulteriori finanziamenti dell’istituto. Cala la pressione sul fronte obbligazionario, con il rendimento dei Treasury a 10 anni a 3,42% e quello del Btp decennale a 4,1%. Tra le valute l’euro continua ad aggiornare i minimi contro il dollaro portando il cambio a quota 1,0553.

Non c’è Credit Suisse tra le banche europee con un indice di copertura della liquidità molto basso, ecco chi lo ha

Il flop di Credit Suisse arriva anche a Wall Street. Il future sul Dow Jones accelera al ribasso (-1,87%) e anche quello sull’S&P500 (-1,85%). I titoli delle banche regionali statunitensi scendono di nuovo al pre-market, mentre il crollo degli istituti di credito europei ha rinfocolato le preoccupazioni per una potenziale crisi bancaria innescata dal fallimento di Silicon Valley Bank la scorsa settimana. Con Credit S  uisse sotto una pioggia di vendite (-27% a Zurigo) dopo che il suo azionista, la Saudi National Bank, ha escluso di voler partecipare a eventuali ulteriori finanziamenti dell’istituto  , il Dax perde il 2,96%, il Cac40 il 3,57%, il Ftse100 il 3,10% e il Ftse Mib il 3,84% a 25.771 punti. Ha toccato un minimo intraday a quota 25.696, livello già visto il 23 gennaio 2023.

L’euro accelera al ribasso nei confronti del dollaro, perde l’1,67% a 1,055 dopo i dati macro Usa. L'indice Empire State Manufacturing elaborato dalla Fed di New York è crollato a -24,6 punti a marzo rispetto ai -5,8 di febbraio. Il sotto-indice relativo ai nuovi ordini si è attestato a -21,7 punti (-7,8 il mese precedente), mentre quello sull'occupazione è risultato pari a -10,1 punti dai 6,6 di febbraio. In calo, sotto le attese, le vendite al dettaglio: -0,4% su base mensile a febbraio. Le previsioni degli economisti erano per un incremento dello 0,2%. hanno deluso anche i prezzi alla produzione per la domanda finale, calati dello 0,1% a livello mensile a febbraio, al di sotto della stima del consenso degli economisti a +0,3%. Viceversa, nella settimana al 10 marzo l'indice che misura il volume delle richieste di mutui negli Stati Uniti è salito a 214,5 punti, +6,5% rispetto ai 201,5 della settimana precedente.

Altra giornata no per le Borse europee con le banche di nuovo sotto una pioggia di vendite. Il Dax arretra del 3%, il Cac40 del 3,18%, il Ftse100 del 2,27% e il Ftse Mib del 3,29% a 25.919 punti alle 12:05, con l’indice settoriale bancario in calo del 5% (-5,79% Intesa Sanpaolo, -7% Unicredit, -5,74% Banco Bpm, -5% Bper Banca) e con lo spread Btp/Bund in aumento a 191 punti base. In un contesto già fragile, è arrivata la notizia che il principale azionista di Credit Suisse, la Saudi National Bank che ne detiene il 10% dall’anno scorso, ha escluso di voler partecipare a eventuali ulteriori finanziamenti dell’istituto, facendo crollare il titolo di oltre il 23% e alzando il premio dei credit default swap.

«Sembra ormai lontana la calma ritrovata di ieri, 14 marzo, quando l’S&P 500 ha chiuso a +1,7% al livello di 3,919.3, ritornando a un soffio dalla media mobile a 200 giorni che passa a 3,939.7. La media mobile, che da gennaio aveva funzionato da supporto, ora è diventata una resistenza. Se questa è l’analisi tecnica che guida spesso quando i trend fondamentali sono ben definiti, dobbiamo ora valutare la combinazione tra un’ipotesi di curva dei rendimenti Usa più bassa e gli effetti indotti dall’incertezza sul settore bancario. I rendimenti dei Treasury Usa sono risaliti con il due anni al 4,05% da un minimo di 3,90% lunedì e la curva dei tassi Usa continua scontare come da qualche giorno a questa parte un taglio dei tassi di 25 punti base nella seconda parte dell’anno», ha affermato Gianni Piazzoli, Chief Investment Officer di Vontobel Wealth Management Sim, aggiungendo che le banche regionali Usa restano le principali osservate Unicredit): la crisi di SVB può portare a un aumento dei depositi. Banche europee ben capitalizzate">dopo il fallimento di SVB. Il mercato cerca di capire se ci sono altre fonti di debolezza nei bilanci di chi intermedia capitali nella misura in cui la raccolta a vista potrebbe defluire a causa di una riallocazione dei depositi da parte dei clienti. Intanto Bloomberg scrive che la Fed vuole rivedere le regole a cui sono sottoposte le banche di piccole dimensioni (meno di 250 miliardi di dollari di attivo), dopo la deregulation introdotta nel 2018 sotto l’amministrazione Trump: si parla di un innalzamento dei ratio sulla liquidità a stress test obbligatori con cadenza annuale.

Si appesantiscono i mercati azionari europei. Il Dax ora perde lo 0,70%, il Cac40 l'1,60%, il Ftse100 l’1,22% e il Ftse Mib l’1,95% a 26.278 punti alle 10:40 con i futures di Wall Street negativi (-0,64% quello sul Dow Jones e -0,63% quello sull’S&P500) e le banche ( Unicredit sospesa al ribasso) e i titoli del risparmio gestito (Banca Generali -2,83%, Banca Mediolanum -2,54% e Azimut -2,88%) di nuovo sotto pressione. Lo spread Btp/Bund sale a 187 punti base nonostante i buoni dati sul mercato del lavoro in Italia. Infatti, nella media del 2022, l’aumento del numero di occupati è stato di oltre mezzo milione di unità (+545 mila, +2,4%), tornando ai livelli del 2019. Questo, ha sottolineato l’Istat, si associa alla riduzione del numero di disoccupati (-339 mila, -14,3%) e di quello degli inattivi di 15-64 anni (-484 mila, 3,6%). Il tasso di occupazione (15-64 anni) è salito al 60,1% (+1,9 punti percentuali in un anno), quello di disoccupazione è sceso di 1,4 punti percentuali e quello di inattività (15-64 anni) di 1,1 punti. L’euro va sotto 1,07 a 1,06767 dollari e perde lo 0,51% alla vigilia della riunione della Bce.

Le Borse europee aprono la seduta in calo alla vigilia del meeting della Bce (dovrebbe aumentare i tassi di 50 punti base, attenendosi a quanto esplicitamente anticipato alla precedente riunione, nonostante le recenti turbolenze sul settore bancario. Ma per Deutsche Bank un ritocco da 25 punti base è più probabile). Il Dax scende dello 0,38%, il Cac40 dello 0,49%, il Ftse100 dello 0,33% e il Ftse Mib dello 0,52% a 26.660 punti con lo spread Btp/Bund a 183 punti base e il rendimento del Btp 10 anni al 4,31%. In un clima di estrema volatilità dopo il rally di lunedì, ieri, 14 marzo, il secondario italiano ha visto uno storno alimentato da un mix di fattori tra cui prese di profitto, i dati sull'inflazione Usa rivelatasi a febbraio in linea con le attese degli economisti e l'affievolirsi dei timori per un possibile effetto contagio del caso Svb. Per Franklin Templeton, il rally dell'obbligazionario europeo avrà vita breve. Ricca l’offerta sul primario: sono attive la Germania, che offre Bund con scadenza agosto 2053 e agosto 2050, il Portogallo che mette a disposizione titoli di Stato a 6 e 12 mesi e l’Ue titoli a breve.

«I mercati hanno recuperato parte delle perdite accumulate dopo il sell-off seguito all’annuncio del fallimento di SVB e Signature Bank. Piazza Affari ha guadagnato oltre il 2% riavvicinando quota 27mila punti e posizionandosi al primo posto, a livello mondiale, per performance tra le principali piazze finanziarie», ha affermato Fabrizio Barini di Integrae Sim. Di riflesso il Vix, ovvero la volatilità sull’indice S&P 500, ha perso il 10%, ma si ricorda che dai minimi dell’anno era arrivato a guadagnare il 30%. «Che sul mercato il vento stia cambiando lo dimostra la perdita di rendimento pari a 100 punti base, in un solo giorno, sul Treasury a 2 anni che rappresenta un buon termometro del livello di preoccupazione sul rischio di contagio dell’economia dopo la crisi finanziaria nella Silicon Valley e di riflesso l’arrivo di una recessione», ha avvertito Barini.

Sul listino milanese Tim (+0,65% a 0,3108 euro) è sorvegliata speciale perché il cda dovrebbe dare oggi, 15 marzo, un primo responso alla proposta di Cdp-Macquarie per la rete del colosso tlc. Secondo alcune fonti, il board chiederà un miglioramento dell'offerta perché la ritiene troppo bassa. Occhio anche ai titoli di quelle società che riuniscono i rispettivi cda sui conti 2022. Erg li ha appena pubblicati: utile netto in aumento a 379 milioni di euro e dividendo di 1 euro e l’azione spunta un +2,19% a 27,06 euro. Conti in arrivo anche per Enav (-0,87% a 4,09 euro), Brunello Cucinelli (+1,24% a 77,35 euro) e Saras (-0,14% a 1,39 euro). Mentre Terna (+0,19% a 7,32 euro) presenta il piano di sviluppo 2023 con l’ad, Donnarumma. Infine, Juventus cala dello 0,12% a 0,3234 euro dopo che l’Uefa ha richiesto informazioni addizionali alle autorità giudiziarie italiane a seguito dei recenti sviluppi investigativi dell'inchiesta sui conti del club e Technoprobe dello 0,10% a 6,24 euro, anche se è tornata ad «avere nuovamente la piena disponibilità» dei fondi detenuti presso Silicon Valley Bank. Lunedì la società aveva annunciato di avere un’esposizione verso la banca californiana andata in crisi. 

Borse europee attese in leggero rialzo in avvio di seduta (+0,17% il future sull’Eurostoxx50) come i futures di Wall Street (+0,06% quello sul Dow Jones e +0,13% quello sull’S&P500) grazie alla ripresa dei titoli bancari, dopo il crack di Silicon Valley Bank, in seguito all'allentamento dei timori per una potenziale crisi negli Stati Uniti. Anche le crescenti scommesse che la Federal Reserve adotterà un atteggiamento meno falco favoriscono un sentiment positivo. Il rendimento del Treasury Usa 10 anni sale al 3,67%, viceversa quello del Btp 10 anni cala al 4,27%.

Alla base della ripresa di Wall Street nella notte anche i dati sull'inflazione di febbraio negli Stati Uniti in linea con le attese degli economisti: 6% dal 6,4% di gennaio. In linea con le stime anche quella core e pari al 5,5% (5,6% a gennaio). «La crescita di febbraio è dovuta per lo più all’indice per gli alloggi, che ha contribuito alla crescita per oltre il 70%, con un contributo anche dagli indici per il cibo, le attività ricreative e l'arredamento. A diminuire sono stati, in particolare, i prezzi del riscaldamento, dei servizi medici e delle auto usate», ha osservato Antonio Tognoli di Cfo Sim.

Quindi, quale sarà la decisione di Jerome Powell al prossimo meeting della Fed del 21-22 marzo? «Scongiurato un rialzo di 50 punti base, ci sembra di poter sostenere che un aumento di 25 punti base ci sta tutto. L’inflazione, ancorché in calo, risulta, infatti, storicamente elevata», ha continuato Tognoli. Inflazione che, ai livelli attuali, continua a erodere in modo importante il potere d’acquisto dei salari «e che potrebbe presto far scattare richieste salariali il cui aumento medio potrebbe essere maggiore di quello registrato a gennaio, +7,86% anno su anno, innescando la spirale salari/prezzi». I trader hanno rivisto le loro aspettative di rialzo dei tassi: l’85% di loro prevede ora un aumento di 25 punti base al prossimo meeting. 

Sul mercato dei cambi, alla vigilia della riunione della Bce (dovrebbe aumentare i tassi di 50 punti base, attenendosi a quanto esplicitamente anticipato alla precedente riunione, nonostante le recenti turbolenze sul settore bancario. Ma per Deutsche Bank un ritocco da 25 punti base è più probabile), l'euro recupera terreno contro il dollaro, tornando sopra 1,07 a 1,073 (+0,04%). Alle 09:00 focus sulla bilancia commerciale totale a gennaio in Italia (precedente: 1,1 miliardi di euro) e la bilancia commerciale Ue sempre a gennaio (precedente: -2,9 miliardi di euro), alle 11:00 sulla produzione industriale a gennaio (precedente: -1,1% mese su mese; consenso: +0,5% mese su mese). Mentre alle 12:00 dagli Stati Uniti arriverà l’indice settimanale richieste mutui (precedente: +7,4% a 201,5 punti), alle 13:30 l’indice empire manufacturing a marzo (precedente: -5,8 punti; previsione: -5,5 punti), le vendite al dettaglio a febbraio (precedente: +3% mese su mese; consenso: +0,2% mese su mese), l’indice dei prezzi alla produzione a febbraio (precedente: +0,7% mese su mese; consenso: +0,3% mese su mese), alle 15:00 le scorte delle imprese a gennaio (precedente: +0,3% mese su mese; consenso: +0,1% mese su mese) e l’indice mercato immobiliare Nahb a marzo (precedente: 42 punti).

Per chiudere alle 15:30 con le scorte settimanali di petrolio che vede il Wti in rialzo dell’1,42% a 72,34 dollari al barile e il Brent dell’1,30% a 78,46 dollari al barile. Nel suo bollettino mensile diffuso ieri, l’Opec+ ha lasciato invariate le previsioni di crescita della domanda mondiale di greggio per quest'anno, in quanto il crescente ottimismo sulla domanda cinese è stato contrastato dalle preoccupazioni per il quadro economico negli Stati Uniti e in Europa. Il gruppo dei produttori di petrolio si aspetta una crescita della domanda di 2,3 milioni di barili al giorno quest'anno, fino a 101,90 milioni di barili al giorno, sostanzialmente in linea con le stime precedenti.

Sul listino milanese attenzione a Tim perché il cda dovrebbe dare oggi, 15 marzo, un primo responso alla proposta di Cdp-Macquarie per la rete del colosso tlc. Secondo alcune fonti, il board chiederà un miglioramento dell'offerta perché la ritiene troppo bassa. Occhio anche ai titoli di quelle società che riuniscono i rispettivi cda sui conti 2022: Erg, Enav, Brunello Cucinelli e Saras. Mentre Terna presenta il piano di sviluppo 2023 con l’ad, Donnarumma. Da monitorare, infine, Juventus dopo che l’Uefa ha richiesto informazioni addizionali alle autorità giudiziarie italiane a seguito dei recenti sviluppi investigativi dell'inchiesta sui conti del club e Technoprobe, tornata ad «avere nuovamente la piena disponibilità» dei fondi detenuti presso Silicon Valley Bank. Lunedì la società aveva annunciato di avere un’esposizione verso la banca californiana andata in crisi. (riproduzione riservata)

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