Verde blu

2023-03-16 17:39:18 By : Ms. Judy Ren

Stando ad una stima del 2018, che viene spesso ripresa in questo periodo dell'anno, le luminarie di Natale comportano un aumento dei consumi di elettricità del 30 per cento. E questo ha significato, prendendo in esame i soli Stati Uniti, altri 6,63 miliardi di kilowattora. Più di quanto serve a El Salvador per un intero anno, si attesta attorno ai 5,35 miliardi di kilowattora, o all'Etiopia che ne assorbe 5,30 miliardi e ancor più della Tanzania che tocca i 4,81 miliardi. Ma si tratta di stime da rivedere perché oggi molte luci, comprese quelle di Natale, sono a led e rispetto a quelle tradizionali hanno un'efficienza ben maggiore.

"I numeri effettivi sono difficili da stabilire", conferma Elisabetta Baldanzi, ricercatrice presso il laboratorio di psicofisica della visione del Consiglio nazionale delle ricerche Ino-Cnr di Firenze e docente presso l'Università del capoluogo toscano. "Ma è certo, un picco dei consumi c'è. Oggi però già la metà delle dei punti luce sono già a led e tutte le decorazioni luminose per le feste vengono ormai costruite con questa tecnologia. Entro il 2030 rappresenteranno il 90 per cento di quelli in uso ed è un salto in avanti sostanziale: rispetto ad una lampadina ad incandescenza si abbattono i consumi fra l'80 e il 90 per cento e non c'è alcuna perdita nella qualità. Anzi".

Ad ogni modo, stando ad una ricerca di LabGov, fare attenzione ai consumi è questione di poco. Oltre al necessario passaggio alle luci a led, serve inserire un timer per programmare quando accendere e spegnere le luci evitando sprechi. Aiuta la scelta di decorazioni che oltre al led usano la fibra ottica. Questo tipo di soluzione sfrutta un'unica sorgente luminosa che scorre attraverso un cavo in fibra estendendo il fascio luminoso con una efficienza, e quindi un risparmio, ancora maggiore. Infine, l'adozione di luci natalizie alimentate a energia solare: funzionano senza bisogno di un interruttore accedendosi quando fa buio con una autonomia dalle 8 alle 10 ore. L'aumento dei costi è relativo, anche accettando una crescita dei consumi del 30 per cento. A famiglia, considerando una catena luminosa da 300 o 400 led, parliamo di un euro e 70 centesimi. Su base nazionale circa cinque milioni di euro. Ma di nuovo, si parla di stime.

Si tratta della Visible Light Communication, una delle risorse che si sta sviluppando per il 6G che dovrebbe iniziare a prender piede a partire dal 2030. Consente di trasmettere informazioni a larga banda attraverso la luce. "Il principio di funzionamento richiama quello di antichi strumenti come il telegrafo ottico e il fotofono, ma con prestazioni nettamente superiori", prosegue Baldanzi. "Modulando la luce led con una frequenza tale che il nostro occhio non riesca a percepire, ma visibili da parte di un sensore ottico, è possibile trasferire immagini, video, informazioni costruendo un vero e proprio li-fi, light fidelity, che si integra alle altre reti a radio frequenze".