Chianti Classico Collection 2023 - I migliori vini assaggiati all'anteprima del vino del Gallo Nero - Wine Blog Roll - Il Blog del Vino Italiano

2023-03-16 17:32:52 By : Ms. YH Chen

Wine Blog Roll – Il Blog del Vino Italiano

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La Chianti Classico Collection è giunge alla sua 30ma edizione e lo fa tornando a pieno regime, negli spazi, nel format e nel novero dei partecipanti. L’anteprima dei vini del “Gallo Nero” di quest’anno, nello specifico, presentava le nuove annate di Chianti Classico Docg “annata” (209 vini), Chianti Classico Docg Riserva (166 vini) e Chianti Classico Docg Gran Selezione (136 vini).

Alla stazione Leopolda di Firenze nelle giornate del 13 e del 14 febbraio stampa e operatori nazionali e stranieri hanno potuto degustare i vini di ben 206 aziende con ca. 750 etichette in degustazione (di cui 511 disponibili nella sala con servizio sommelier riservata alla stampa), con un focus sull’anteprima dell’annata 2021.

Come di consueto condivido con voi i migliori assaggi di questa Chianti Classico Collection 2023, premettendo alcune informazioni sulle annate in degustazione, al fine di favorirne la contestualizzazione.

L’andamento stagionale è stato abbastanza regolare. Le piogge del periodo primaverile hanno permesso un buon sviluppo vegetativo e fornito una riserva idrica importante Un lieve timore per le sempre più frequenti gelate primaverili si è avuto ad aprile, ma non ci sono stati danni particolari se non una leggera difformità nei tempi di crescita dei germogli, dovuta a un parziale arresto del ciclo vegetativo con particolare riferimento alle zone tipicamente più fredde del Chianti Classico. Per quanto concerne la pressione delle fitopatologie l’areale non ha riscontrato particolare problemi di malattie fungine (oidio e peronospora). La stagione estiva è stata asciutta con solo qualche sporadica pioggia nel mese di agosto, ma le riserve idriche accumulate tra inverno e primavera hanno evitato lo stress; per quanto riguarda le temperature, l’andamento dei mesi estivi è stato abbastanza regolare senza eccessivi picchi di calore. A partire dalla fine del mese di agosto le temperature (seppur alte durante il giorno) hanno manifestato una buona escursione termica notturna, favorendo maturazioni più lente. L’epoca vendemmiale è stata in linea a quella delle ultime annate, con l’inizio della raccolta delle uve di Sangiovese intorno al 20 di settembre per finire a ottobre inoltrato nelle zone a maturazione più tardiva. Ci sono tutti i presupposti per avere vini equilibrati e di buona prospettiva.

Capraia – Chianti Classico Docg 2021: approccio classico, naso scuro nel frutto e nel sottobosco, viola e spezia appena accennata. Sorso succoso, agile e saporito. Trama tannica in divenire ma per nulla sgranata.

Castello di Monsanto – Chianti Classico Docg 2021: nitido e riconoscibile nella sua identità territoriale. Sorso fresco, slanciato e di buon affondo ematico. Tannini precisi.

Cigliano di Sopra – Chianti Classico Docg 2021: Fresco, netto e privo di storture. Sorso dinamico e longilineo. Saporito e fine il finale.

Fattoria San Giusto a Rentennano – Chianti Classico Docg 2021: buona maturità di frutto, fragrante e intrigante. Sorso che entra più ampio della media ma si distende con buona disinvoltura. Chiude tra ferro e sale. Tannini fitti, ben definiti.

Felsina “Berardenga” – Chianti Classico Docg 2021: corretto e coerente. Sorso ben impostato, senza fronzoli, agile e saporito. Tanni cesellati.

Monteraponi – Chianti Classico Docg 2021: classico nell’apertura di frutto e fresco nel fiore, sottobosco e spezia a dare già una prefazione di una primaria complessità. Sorso integro, tonico e saporito. Profilo tannico ben delineato.

Podere Poggio Scalette – Chianti Classico Docg 2021: palese armonia fra frutto, fiore e spezia nera. Sorso concreto ma agile e persistente nell’allungo ematico. Tannini di grande finezza.

Querceto di Castellina “L’aura” – Chianti Classico Docg 2021: fiero, intenso e suadente. Sorso forte e materico, dal buon ritmo. Chiude saporito e con buon grip tannico.

Quercia al Poggio – Chianti Classico Docg 2021: coerente e fedele al territorio, con una freschezza non comune. Sorso che nonostante la buona struttura si mostra longilineo e sfaccettato. Chiude ematico. Tannini fitti.

L’annata 2020 si presenta con una primavera abbastanza fresca seguita un’estate calda e lunga ma con buone escursioni termiche fra il giorno e la notte (le temperature minime sono state sempre contenute sia a luglio che ad agosto) consentendo di protrarre in maniera ottimale le maturazioni. Da evidenziare anche l’assenza di stress idrico grazie alle piogge di giugno e di settembre. Sicuramente un’annata di struttura e profondità, con tannini ben maturi per quanto sia sempre più complesso portare la maturazione fenolica a ridurre il gap con quella tecnologica (sempre più anticipata).

Cantina Castelvecchi “Capotondo” – Chianti Classico Docg 2020: bel frutto, luminoso! Sorso pieno e saporito. Tannini soft.

Casa al Vento “Aria” – Chianti Classico Docg 2020: nitido e di buona armonia. Sorso agile e decisamente fine. Elegante e sapido. Tannini ben definiti.

Fontodi “Filetta di Lamole” – Chianti Classico Docg 2020: fragrante, fresco e tonico. Equo grip tannico e buona profondità ematica.

I Fabbri “Lamole” – Chianti Classico Docg 2020: buona maturità di frutto, già più complesso della media. Sorso teso e chiusa umami. Trama tannica fitta.

Monterotondo “Vaggiolata” – Chianti Classico Docg 2020: buona intensità di frutto, con toni scuri di fiore, spezia e sottobosco a rendere intrigante il naso. Sorso integro, materico e dalle sfaccettate percezioni tattili. Chiude deciso e persistente.

Nittardi “Casanuova di Nittardi” – Chianti Classico Docg 2020: ampio e suadente il naso, di buona armonia. Sorso garbato, dall’incedere sicuro. Chiusura gentile.

Pomona – Chianti Classico Docg 2020: frutto al giusto grado di maturità, fiore e spezia in armonia con lievi accenni balsamici. Sorso concreto, dal piglio deciso e di buon ritmo. Chiude ematico e con il giusto grip tannico.

La 2019 si è dimostrata un’annata vicina alla concezione più classica dell’andamento stagionale. Il germogliamento è regolare, la primavera ha concesso ai terreni riserve idriche importanti per affrontare un’estate calda e abbastanza parca di precipitazioni, come sempre più accade. Il ciclo vegetativo è stato abbastanza lento ma regolare. Il resto lo ha fatto la fase in cui ci si gioca molta della qualità e della sanità delle uve, ovvero quella a ridosso della vendemmia, con un settembre caratterizzato da bel tempo e grandi escursioni termiche, fra giorno e notte, che hanno permesso la perfetta maturazione fenolica delle uve e il generale innalzamento del profilo aromatico. La vendemmia del Sangiovese è iniziata, a seconda delle diverse zone, verso il 20 settembre e si è conclusa nella seconda decade di ottobre. Uve in generale sane e di ottima qualità. Qualità e resa ottimale, per un’annata più propensa all’equilibrio e all’eleganza che alla struttura e alla potenza, con vini tendenzialmente meno alcolici, acidità più alte e tannini più fini.

Castell’in Villa – Chianti Classico Docg 2019: intensamente classico! Coordinato ed elegante, si distingue per coerenza stilistica e aderenza territoriale. Tannini cesellati, finale lungo ed ematico.

Vecchie Terre di Montefili – Chianti Classico Docg 2019: ben gestita la maturità del frutto, agrume, fiore appena appassito e spezia nera vivida. Sorso di buona dinamica, slanciato e vivace nell’acidità e nel tannino. Piacevolmente persistente la chiusura di sanguinella.

L’annata 2018 è stata un’annata dalle connotazioni classiche come non se ne vedevano da lustri: inverno freddo con abbondanti nevicate e temperature ben al di sotto dello “0” che hanno permesso alle piante di riposare in attesa di una primavera altalenante, molto piovosa. L’estate ha mantenuto una certa incertezza, alternando a giornate di sole e picchi di calore nei regimi stagionali a forti piogge, che in alcune aree si sono protratte fino a ridosso della vendemmia, causando non pochi problemi. In generale, però, il settembre è stato sereno, con le temperature e le ore di luce ideali alla perfetta maturazione delle uve, agevolate nello sviluppo aromatico da nette escursioni termiche giorno-notte. Ne risultano vini molto freschi, dinamici e dal buon potenziale evolutivo. In alcuni casi, per quanto sia prematuro giudicare vini così giovani, a mancare è, comprensibilmente, quel quid in più di struttura e di fierezza che l’annata non ha permesso di vantare. In compenso emergono note fresche floreali, balsamiche e minerali che sono sempre più rare da percepire nelle ultime annate.

Tenuta Cappellina – Chianti Classico Docg 2018: legno ben dosato, frutto maturo al punto giusto, fiore e spezia ben coesi. Sorso equilibrato e saporito. Tannini fitti e definiti.

L’annata 2017 è stata è da considerarsi, a ragion veduta, opposta alla 2018 per siccità e picchi di calore. Se l’estate è stata calda e siccitosa, però, a fare paura sono state le gelate tardive di aprile che, in molte zone, hanno causato la perdita di molti germogli – già molto avanti – e, quindi, della produttività parziale delle piante. Per i vitigni semi-tardivi come il Sangiovese sono state provvidenziali le piogge e le maggiori escursioni termiche di settembre, capaci di ridare polpa alle uve e di preservare una buona acidità totale. La produzione è comunque stata decisamente più bassa della 2018. Se è proprio la freschezza percepita in alcuni vini di questa annata a stupire, è altrettanto vero che a fare la differenza fra i migliori assaggi e i vini meno performanti sono state due peculiarità da addurre alle condizioni particolari del 2017: toni fruttati surmaturi ai limiti della cottura e tannini duri e ruvidi, dovuti ad un evidente gap fra maturazione tecnologica e fenolica.

Solatione Winery – Chianti Classico Docg 2017: intenso e fiero. Sorso ampio, succoso e dal buon grip tannico.

L’andamento dell’annata 2016 è stato regolare e non ha fatto registrare particolari incidenze di problematiche fitosanitarie in vigna. L’unico evento che ha destato l’attenzione dei vignaioli sono state le scarse precipitazioni sul finire del mese di luglio al momento dell’invaiatura, ma lo stress idrico è stato superato grazie alle piogge di fine agosto e di inizio settembre. Un’annata che potremmo definire classica, nella migliore accezione post-cambiamenti climatici del termine.

Fattoria di Lamole di Paolo Socci “Castello di Lamole” – Chianti Classico Docg 2016: classe senza tempo per una sensibile interpretazione del territorio e del tempo. Sorso elegante ed ematico. Tannini composti ed educati.

Fattoria San Giusto a Rentennano “Le Baròncole” – Chianti Classico Docg Riserva 2020: buona maturità di frutto, complesso nel gioco fra spettro floreale, speziatura e balsamicità. Sorso integro, incisivo e definito. Umami in chiusura.

Ricasoli “Brolio” – Chianti Classico Docg Riserva 2020: buona apertura di frutto, intrigante e raffinato. Sorso fiero ma non eccessivo nella materia, altresì agile e saporito nell’allungo. Esemplare finezza tannica.

Casa Emma “Vigna al Parco” – Chianti Classico Docg Riserva 2019: inizialmente timida, introspettiva, sa passare dall’austerità alla giovialità in pochi istanti. Sorso coerente con il naso, severo nell’ingresso ma capace di distendersi con disinvoltura. Tannini in via di definizione. Chiude sanguigno.

Istine “Levigne” – Chianti Classico Docg Riserva 2019: intenso e completo il corredo olfattivo, fiero nel frutto e intrigante nella lieve speziatura. Sorso integro, dal portamento sicuro, elegante. Tratto tannico fine ma deciso. Chiude lungamente ematico.

Lornano “Le Bandite” – Chianti Classico Docg Riserva 2019: buona maturità di frutto, nitido il fiore e sfumato il sottobosco, toni balsamici chiudono il cerchio. Sorso di buona struttura, ma non eccessivo. Nerbo acido e tessitura tannica coerenti con l’annata. Chiude umami.

Lecci e Brocchi “Il Chiorba” – Chianti Classico Docg Riserva 2019: luminoso e accattivante, con un legno ben integrato che non ne disturba la sincera espressività varietale. Sorso di buona intensità, ritmato e saporito. Trama tannica in divenire ma dai contorni ben delineata.

Savignola Paolina – Chianti Classico Docg Riserva 2018: armonico il naso. Sorso equilibrato nelle forme ed educato nel piglio. Tannini soft e piacevole chiusura saporita.

Tenuta La Novella “Piano dei Sarti” – Chianti Classico Docg Riserva 2018: gioviale nell’apertura di frutto, fiore ancora fresco e spezia ben integrata. Sorso tonico, slanciato e salino. Buona fittezza tannica.

Castello di Fonterutoli Badiòla – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2020: fine e armonico al naso, con una nitidezza di fiore e spezia comune a pochissimi altri assaggi. Sorso teso e sfaccettato, fine ma non esile. Lungo il finale ematico.

Riecine “Vigna Gittori” – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2020: naso sempre più riconoscibile e riconducibile a una delle espressioni che danno più lustro alla tipologia. Sorso integro, materico, di nerbo e dall’opportuno grip tannico. Chiude lungamente saporito .

Castello di Volpaia “Coltassala” – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2019: intenso nel gioco di frutto e fiore, legno ben integrato. Sorso forte, fiero e di buon nerbo. Tannini ancora in trazione e chiusura umami.

Podere Castellinuzza di Paolo Coccia “Vecchie Vigne” – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2019: fresco e fine il naso, con una lieve speziatura e accenni erbacei a dare complessità. Sorso dinamico, lineare, teso e salino. Trama tannica fine.

Querceto di Castellina “Sei” – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2019: buona maturità di frutto, complesso e intrigante. Sorso energico, concreto, deciso come i suoi tannini. Chiude umami.

Terreno “Sillano” – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2019: tra i più fragranti e freschi al naso, gioviale ed armonico. Sorso spigliato, senza intoppi, agile e saporito. Una Gran Selezione che si lascia già bere con grande piacevolezza ma non per questo non potrà riservare sorprese in evoluzione.

Tolaini “Vigna Montebello Sette” – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2019: frutto intenso quanto la sua balsamicità. Sorso ampio, concreto e succoso. Tannini ben definiti. Lungo e saporito il finale.

Castello di Monsanto “Vigna il Poggio”- Chianti Classico Docg Gran Selezione 2018: compendio di identità e personalità. Intensità modulata dalla classe innata di un vigneto che raramente delude le altissime aspettative. Materico e sfaccettato, incisivo nel tannino e profondo nella chiusa sanguigna.

Le Cinciole “Aluigi” – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2018: ampio nel frutto, sensuale nella spezia e nelle lievi tonalità boisé. Sorso dal piglio sicuro e deciso, per nulla opulento. Tannini ben delineati e finale tra ferro e sale.

Querciabella – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2018: elegante e complesso, maturo quanto basta per comprenderne la stoffa. Sorso tonico, di buon equilibrio fra struttura e acidità. Texture tannica fitta e fine. Ematico in chiusura.

Castellinuzza – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2017: buona maturità di frutto, balsamicità e speziatura a dare complessità a un naso dalla coerente evoluzione. Sorso ampio e strutturato, con una definizione tannica non comune all’annata. Umami il finale.

Castello di Verrazzano “Sassello” – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2017: coerente nella maturità di frutto e sorprendere nell’equilibrio fra toni balsamici e boisé. Materico e sostanzioso il sorso che non lesina allungo saporito. Trama tannica fitta ma non sgranata.

Lornano – Chianti Classico Docg Gran Selezione 2017: intenso nel gioco di frutto, fiore e spezia, con note di torrefazione appena accennate. Sorso coerente, dal buon nerbo acido e con una tessitura tannica di ottima definizione. Chiude lungo e saporito.

Il Chianti Classico si conferma una denominazione variegata, in cui le singole identità zonali emergono alzando di annata in annata il livello della qualità media dei vini in degustazione, con un’evidente vantaggio nel compensare gli esiti dei cambiamenti climatici con altitudine, esposizioni e, nel caso degli uvaggi e/o dei blend, con l’apporto di gregari che possono coadiuvare il Sangiovese nel raggiungimento di un equilibrio maggiore fra struttura e acidità. Se è vero che alcuni vini sono penalizzati da un uscita sul mercato “prematura” (le dinamiche legate a volumi, mercati e segmenti di vendita incidono solo relativamente in tal senso) è altrettanto apprezzabile la capacità dei Chianti Classico “annata” di mostrarsi sempre più agili e spigliati nella dinamica di beva, senza scadere nella facilità e restando fedeli alla propria identità territoriale. Sempre coerenti le “Riserve”, giusto connubio fra tradizione e contemporaneità, con numeri sorprendenti che ne elevano ancor di più la percezione della qualità media. Per quanto concerne la Gran Selezione quella di quest’anno sembra essere l’anteprima della consacrazione sia per livello medio della qualità che per numeri e posizionamento. Un ottimo traguardo in attesa delle UGA rivendicabili dal 1° luglio di quest’anno e della confermata variazione del disciplinare che prevederà il 90% di Sangiovese minimo (ora 80%) e l’utilizzo di sole varietà autoctone nel restante 10%.

Il Chianti Classico Docg vuole così affermarsi non solo come denominazione sana e in crescita a livello economico (nel 2022 ha fatto registrare un +17% sull’annata precedente e +46% sul 2020) ma anche come baluardo dell’identità più intima delle terre del vino toscano, con una radicata aderenza alla “tradizione” ma senza lesinare la proiezione prospettica verso le sfide del futuro. L’attitudine ad alzare l’asticella mostrata dalle realtà del Gallo Nero negli ultimi anni si traduce nei numeri delle tipologie premium della denominazione, ovvero Riserva e Gran Selezione, oggi rappresentano il 45% della produzione ed il 56% del fatturato. Nel 2022 la vendita della Gran Selezione è cresciuta del 30% sul 2021, rappresenta il 5% della produzione totale di Chianti Classico e genera un fatturato del 13%.

Segnali confortanti che confido siano solo un punto di partenza per un ulteriore balzo in avanti in termini di posizionamento e di elevazione di quella che è la percezione di un vino tanto carico di storia e di identità quanto potenzialmente capace di mostrarsi contemporaneo e al passo coi tempi, senza snaturare la propria natura, bensì enfatizzando con nitidezza espressiva e sensibilità interpretativa le peculiarità di ciascuna micro-zona.

A proposito di storia e di identità, in questa edizione particolare della Chianti Classico Collection è stato presentato un cortometraggio davvero suggestivo ed emozionante dal titolo “La leggenda del Gallo Nero – Il Film”.

Chiudo ringraziando, anche quest’anno, i sommelier che hanno prestato servizio durante la due giorni di anteprima nella sala dedicata alla stampa, capaci di sopperire con agilità e garbo ai problemi tecnici incorsi con l’applicazione.

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